Intervista ad Ariel Castello Scelza: ludopedagogia
Ho scritto questo articolo qualche anno fa per la piattaforma chiavarese del Mappa Mamma.
Ci teniamo a ripubblicarlo noi oggi, come sodalizio con i nostri partner Chiavaresi che ci hanno permesso la pubblicazione ma anche soprattutto per festeggiare e promuovere il ritorno di Ariel in Italia!
Ho amato fare questa intervista e scrivere l’articolo l’ho trovato molto arricchente e ne consiglio la lettura sia che conosciate già Ariel e la ludopedagogia sia che non ne abbiate mai sentito parlare, sia che intendiate partecipare alle formazioni proposte sia che non abbiate alcuna intenzione…Buona lettura!
Taaaa tan, si apre il sipario ed inizia la videochiamata… io con il mio turbante in testa che nasconde un impacco di hennè ed Ariel con il suo Matè ed è subito magia.
Non ci siamo mai visti ne sentiti primi d’ora se non attraverso quei due messaggi necessari ad organizzare il nostro incontro ma ho come l’impressione di essere in videochiamata con un amico che abita lontano e non vedo da tempo.
Dopo avergli raccontato un po’ di chi sono e cosa faccio, del perchè anche se il mio mestiere non è fare interviste e ne scrivere articoli oggi ci troviamo qui insieme in quello che potremmo definire, giusto per restare in tema, un ‘gioco di ruoli’.
Mi sento così a mio agio nel personaggio che parto in quarta e ci dò giù pesantemente con la prima domanda… SBAM!
<Conosciamo la tua carriera formativa e professionale* ma mi chiedo tu come ti descriveresti?>
Ci facciamo su una risata, non è mai facile per nessuno rispondere ad una domanda così diretta sul proprio conto ma è la sua risposta a lasciarmi a bocca aperta.
<Io sono una persona, sono un essere umano felice, molto felice; questo crea un legame e attraversa tutto ciò che faccio e che sento. Credo questa sia un attitudine ma anche un dono che la vita mi ha fatto. Sento che condividere quello che ho fatto, imparato, inventato e costruito con l’intento di trasformare la realtà e portare benessere è la missione, il compito di questa fase della mia vita>
Per quanto mi riguarda con questa risposta Ariel ha già cambiato molte prospettive nella mia vita e potrei dire che su questa affermazione di articoli ne possiamo scrivere almeno un paio ma non siamo qui solo per parlare di Ariel siamo qui anche per scoprire qualcosa in più sulla Ludopedagogia e sul tour Italiano che Ariel sta portando avanti con l’Asilo nel Bosco e il Campus del Cambiamento dal titolo Giochiamo in Spirale. (oggi il tour italiano di Ariel e la formazione di ludopedagogia e’ organizzato e promosso da Accademia Pedagogia Viva con il nome di ludopedagogia)
E’ proprio dal nome scelto che intendo partire lo trovo strano, altamente evocativo, misterioso e al tempo stesso privo di significato semantico giochiamo – in – spirale, che senso ha?
Ariel inizia a parlare e raccontare e così tutto anche il non senso lentamente prende forma e indovinate un po’ che forma si delinea?
In questo titolo, in questo simbolo è raccolto tutto il percorso, l’intenzione con cui nasce e con cui viene proposto ma anche lo strumento e la struttura con cui è pensato. Avete notato non ho parlato di fine o di scopo perché quello nessuno lo sa.
La premessa mi dice Ariel è che: <la qualità necessaria perché l’azione compiuta sia gioco è non sapere mai come va a finire, il gioco funzionale non è più gioco, perde la sua essenza e diventa qualcos’altro>.
Ed ecco quindi delinearsi la prima connessione altamente simbolica con la spirale, il mistero: non si sa dove, non si sa come, non si sa quando, né se il movimento nato da un semplice puntino arriverà, non si sa cosa porterà con sé questo moto ma certamente attuerà un cambiamento, una trasformazione.
Come ho detto anche la struttura del percorso affonda le sue radici nella simbologia della spirale, intuisco che la programmazione di cerchio i cui titoli (salire il muro; movimentare la sicurezza; provare osare, capire; immaginare il trasloco; valutare e progettare) danno la sensazione di una sequenzialità di sperimentazione, riflessione e interiorizzazione siano volutamente pensati in quest’ottica, Ariel me ne dà conferma e aggiunge: <ad ogni giro ci sono momenti in cui passi più vicino a quello precedente ed è lì che vedi è che senti quanto stai progredendo>
Insomma, l’intenzione di questo percorso è quella di portare attraverso il gioco, e la sperimentazione una ventata d’aria fresca nella nostra vita, l’obiettivo è di portare il desiderio di sperimentare, di sorprendersi e meravigliarsi e di giocare nella nostra quotidianità dando vita a tante piccoli spirali e moti trasformazione capaci di portare benessere e di cambiare la qualità della vita dell’individuo e della comunità.
Mi dice Ariel : <Io lo vedo e lo sento, sono 40 che porto avanti questi progetti e ho visto tante trasformazioni, ora vedo che questo è ciò che ci può aiutare a superare la tempesta, perché ti può rendere più forte ed aiutare ad avere più risorse per (r)esistere>
Prima dell’intervista mi ero scritta tre concetti chiave, il titolo del percorso, trasformazione e politica, su quest’ultima chiedo Ariel spiegazioni, mi è chiaro a grandi linee ma vorrei saperne di più.
<Lo scopo politico>dice Ariel<sta nel voler intervenire nelle condizioni oggettive e soggettive che stiamo vivendo. Possiamo vivere e possiamo vivere in modo buono per tutti noi>
Inizia ad essere tardi, Ariel ha un treno da prendere…ancora un ultima domanda: <Dimmi, che proposta possiamo fare affinché chi leggerà questo articolo possa iniziare la sua trasformazione attraverso il gioco, come accendiamo la fiammella?>
Ci riflettiamo un po’ ne parliamo, ne discutiamo e poi ci salutiamo io e Ariel con la promessa di incontrarci ancora.
È arrivata l’ora di concludere anche con questo articolo, e ti lascio con questa proposta di gioco che in realtà è una piccola sfida:
-prova a sperimentare un piccolo piccolissimo cambiamento nella tua vita ad esempio puoi spostare un oggetto che sta sempre sulla stessa mensola sopra al comodino oppure spostare qualcosa che tieni sempre sul tavolo sotto al tavolo. Prova e poi osserva, osserva e senti cosa cambia in te, nell’ambiente e nelle persone vicino a te. Questo può diventare proprio un gioco da fare una volta alla settimana o da proporre in famiglia, turnando chi decide cosa cambiare e come.
RICORDA: l’essenza del gioco sta’ nel mistero, nel non sapere dove si finirà e come andrà per cui stacca il cervello, non fare previsioni e non crearti aspettative, è una proposta, un gioco, STUPISCITI, MERAVIGLIATI, DIVERTITI!
La prossima formazione nella nostra zona si terrà a Sestri levante Sabato 1 Giugno 2024 presso l’Abbraccia alberi 2.0 per info e prenotazioni vedi FamilyCalendar o contatta direttamente il sentiero dell’araba fenice
Sara Delli